LA COMUNICAZIONE

C come Comunicazione

Un altro tema fondamentale che va affrontato nella crescita della persona è il proprio stile di comunicare che comprende sia l’esprimere se stessi che l’accoglienza e l’ascolto che abbiamo nei confronti degli altri.

Possedere una buona comunicazione ed agirla è un’abilità dell’individuo da conquistare!

La comunicazione è un atto spontaneo, ma necessita di costante attenzione, di allenamento e di cura.

Il suo scopo è creare comprensione, niente altro.

Esistono diversi tipi di comunicazione verbale, non verbale, lo scritto, la mimica e il simbolo.

Prenderò in considerazione la comunicazione verbale quotidiana di cui ciascuno di noi fa esperienza in famiglia, al lavoro e con gli amici.

Se è praticata in modo corretto ed efficace produce comprensione, avvicinamento fra le persone e senso di realtà.

È nutriente.

La vita diventa vera.

Se invece è disordinata, incompleta crea barriere fra le persone, senso di irrealtà e la vita poco autentica.

Spesso le persone non si esprimono con gli altri completamente perché provano paura del giudizio, di essere feriti, di ferire a loro volta, di non essere accettati, di essere rifiutati o non amati.

Questo è legato talvolta ad esperienze del passato che ci hanno segnato con il dolore e talvolta alle nostre rappresentazioni mentali della realtà che ci creano conflitti. Molte comunicazioni vengono cosi trattenute, molti pensieri inespressi e anche le possibilità di creare relazioni autentiche scemano esponenzialmente e cosi anche la qualità di vita peggiora.

Oltre a questo, che è già importante, la comunicazione ci apre alla vita in modo autentico, ci permette di conoscerci, l’espressione di sé è fondamentale per acuire e espandere la nostra consapevolezza, il nostro ESSERCI nel mondo.

Prima di tutto dobbiamo risvegliare l’auto analisi di noi stessi come strumento potente che porti a scegliere di voler cambiare e poi dobbiamo scoprire ed allenare l’abilità del comunicare.


“LO SCOPO DELLA COMUNICAZIONE È  CREARE COMPRENSIONE

PER COMPRENSIONE INTENDIAMO UNO STATO DI REALTÀ

CHE VIENE A CREARSI FRA DUE PERSONE”

Charles Berner


I principi della comunicazione

I principi della comunicazione possono sembrare banali, ma se ci osservassimo potremmo notare in che misura la nostra comunicazione sia carente e necessiti di miglioramento e che questi passaggi non sono acquisiti nella nostra realtà di vita e nel nostro comportamento.

Chi emette il messaggio e chi lo riceve hanno entrambi la responsabilità della comunicazione, ecco gli elementi del ciclo di comunicazione completo.


Ciclo della comunicazione

Ciclo della comunicazione corretto

  • scegliere di entrare in relazione con la persona richiedendo la sua attenzione
  • scegliere il contesto corretto per comunicare
  • desiderare di comprendere l’altro e di essere compresi
  • mettersi in secondo piano quando si ascolta
  • esaurire completamente l’argomento prima di passare ad un altro
  • comunicare all’altro quando si ha compreso e quando non si comprende
  • non ferire

Quando vengono rispettati questi elementi la comunicazione diventa più sicura e consapevole. L’altro si sente ascoltato e compreso e chi ascolta riceve il merito di aver dato e compreso e altrettanto potrà ricevere in un’ altra comunicazione avviando cosi un circolo virtuoso di buone comunicazioni che migliora la qualità delle relazioni e della vita.

Esperienze comuni

Non è sempre facile considerare tutti questi elementi, ognuno di noi può però  rifarsi alle proprie esperienze di vita in cui la comunicazione non è risultata completa per una serie di motivi già spiegati all’inizio dell`articolo e ha creato sia fraintendimenti che scarsa unione fra le persone e addirittura ostilità.

Il comunicare è spesso frettoloso,  avviene da una stanza all’altra, senza richiedere l’attenzione dell’altro, senza ascoltare, senza guardarsi negli occhi, pensando che l’altro ci abbia capiti ma senza aver ottenuto una conferma.

I pensieri, le emozioni e le difficoltà non sono comunicati in modo completo, ma in modo parziale, trattenuti in modo confuso senza chiarezza. Quale comprensione desideriamo ottenere in questo modo?


Comunicazione scorretta

Comunicazione scorretta

 


 

Riflessioni: tu e la comunicazione

Qual è il tuo rapporto con la comunicazione?

Come comunichi agli altri?

Quali elementi  del ciclo della comunicazione descritti nell’articolo non comprendi o non applichi?

Perché?

Come puoi migliorare la tua comunicazione?

Vuoi lasciare un commento? Sei il benvenuto!


PER APPROFONDIRE suggerisco i libri come strumenti pratici e non solo teorici:

La comunicazione di Silvana Tiani Brunelli

I fondamenti della vita di Charles Berner

 

LA BELLEZZA

B come Bellezza

Anche la Bellezza, come l’autostima è un’esperienza della vita, tutti noi possiamo accedervi se poniamo attenzione; chi più chi meno possono coglierne la vibrazione.

Il mio articolo non racconterà della Bellezza come esperienza estetica in se stessa, ma come esperienza più profonda che ispira, armonizza, libera ed unifica.

Io stessa ho vissuto e vivo esperienze legate alla Bellezza e posso quindi raccontare in prima persona l’insegnamento che può offrire la Bellezza. La scrivo con la B maiuscola perché la intendo come una forma vivente.

La Bellezza si esprime in differenti forme.

Ha il volto dell’umanità: dell’uomo, della donna, del bambino, di un tratto del viso, del luccicare degli occhi o di un sorriso.

Ha il volto dei regni di natura, del colore delle foglie della terra, del cielo, del fiore, delle forme dei frutti e delle gemme. Ha il suono della parola per i poeti e i cantanti, ha la carezza del vento e il cullare dell’onda.

Per alcuni la Bellezza ha il profumo della torta nel forno, l’aroma di limone e vaniglia che trasmette la sicurezza di sentirsi a casa.

La Bellezza per altri si esprime con le opere creative degli artisti, dei pittori, degli scultori di diverse epoche e stili.

La Bellezza ha un diretto collegamento con le emozioni, essa trasmette gioia, armonia, ordine e pace. Essa veicola delle qualità.

Al contrario il senso di conflitto, la tristezza esprimono disarmonia, separazione, isolamento e bruttezza. 

Per connetterci con la Bellezza dobbiamo prestare attenzione, dobbiamo fare spazio dentro di noi, incontrando ed annullando le nostre ombre, i nostri conflitti. Nella vita possiamo vedere il bello dopo aver vissuto momenti difficili, duri, spiacevoli e dolorosi, che definiamo brutti.

La Bellezza arriva, quando c’è spazio, anche se è piccolo.


 

LA BELLEZZA del Parmigianino 


BELLEZZA ED EMPATIA

Ricordo il libro di Piero Ferrucci “Esperienze delle Vette” in cui vengono raccontate esperienze di uomini e donne riguardanti le loro conquiste di vita. Ferrucci le analizza, ne coglie il valore e definisce i tratti di alcune vie che portano ad uno stato di unità dell’individuo. Una di queste è proprio la via della Bellezza.

Come per qualsiasi esperienza, PER FARCI IMPRESSIONARE da qualcosa o qualcuno, dobbiamo provare un senso di empatia, sentire un certo tipo di affinità ed entrarci in relazione. Immedesimarsi in una situazione è capitato a tutti, così come provare dolore per le vicende di un’altra persona o provare gioia ed entusiasmo.

L’empatia può trasformarci perché per qualche momento, e per altri anche di più, diventiamo qualcun altro. L’altro può vivere in noi e noi ne portiamo e ne sentiamo la testimonianza.

Cadono le barriere e ci sentiamo collegati l’uno all’altra. L’empatia produce comprensione.

Prendiamo in esame i regni di natura. Com’è possibile sentirsi uniti con un fiore, con il cielo o con il mare? Quale collegamento con l’essere umano?

Non ti è mai capitato di sentire un profondo stato di benessere in mezzo alla natura? In vacanza, al mare, durante una passeggiata estiva nel bosco? Un senso di pace ed armonia difficile da spiegare in cui ti sei sentito parte di quel paesaggio, di quel cielo, di quell’atmosfera E TI SEI SENTITO VIBRARE in un modo tale che non accade nella vita di tutti i giorni?

OPPURE ti è venuta un’intuizione improvvisa, hai compreso qualcosa di importante che ora non ricordi?

Questa è un’esperienza di Bellezza! Se hai risposto affermativamente.

La puoi ricordare? Riesci ad attivare la tua immaginazione per ritornare in quel posto?

Se hai risposto no, ti invito alla ricerca ed all’esplorazione !

O forse c’è qualcos’altro che in te suscita quel benessere spiegato qualche riga fa?

Se hai risposto forse, ti invito alla ricerca e all’esplorazione.

 

LA BELLEZZA CHE INSEGNA

Secondo me la Bellezza è una maestra, un’insegnante. Può diventare nutrimento, può essere faro che  illumina ed un’ispirazione a cui tendere trasformando la vita interiore e successivamente anche quella esteriore.

Come?

  • Ricercando le esperienze di bellezza (attraverso la natura e l’arte in tutti i suoi numerosi aspetti) ed annotando i propri pensieri e le proprie emozioni rispetto a queste esperienze.
  • Allenando la propria mente ricordando i momenti di contatto con la bellezza con atteggiamento meditativo di riflessione in uno spazio tranquillo della giornata anche di pochi minuti.
  • Domandandosi : COS’È PER ME LA BELLEZZA?
  • Portando nella vita quotidiana l’attenzione a ciò che pensiamo e facciamo. Sono belli i nostri pensieri? E le nostre azioni?

Buon viaggio verso la BELLEZZA!

Una via per la ricerca di sé…


counselingticino